I fillers sono sostanze esterne introdotte nella cute per la correzione di inestetismi tipici del viso, ed in particolare per rallentare i segni dell’invecchiamento, rimuovendo rughe e solchi della pelle, per migliorare e proporzionare i volumi del viso e per aumentare il volume di zigomi, mento, labbra.
I filler sono materiali che vengono iniettati direttamente nella pelle con un ago sottile, per riempire depressioni cutanee, pieghe, cicatrici: i primi fillers utilizzati risalgono alla fine del 1960 sotto forma di olio di silicone per rimediare agli in estetismi del viso.
Fillers labbra viso e seno
L’olio di silicone viene in seguito vietato nel corso degli anni ottanta, e ancora oggi il suo uso è proibito.
I primi fillers erano costituiti di collagene iniettabile, ma attualmente esistono varie sostanze bio-compatibili che possono essere iniettate con tranquillità, riducendo l’impatto della sostanza sull’organismo e le conseguenti possibili intolleranze.
Le iniezioni avvengono in regime di day surgery, quindi senza necessità di ricovero, e le tecniche di infiltrazione non sono dolorose, rendendo superflua ogni anestesia
Come si usano i fillers
Il traumatismo di un filler comporta la presenza di piccoli segni evidenti a seguito dell’impianto stesso. I risultati e la ripresa di tutte le normali attività sono immediati.
I fillers biologici vengono definiti fillers superficiali: sono infatti totalmente riassorbiti dalla cute attraverso l’azione di speciali enzimi digestivi, oppure attraverso l’azione disgregativa causata dalla mimica facciale e dal suo conseguente movimento.
Si tratta di molecole naturali che vanno incontro a riassorbimento cutaneo dopo un lasso di tempo variabile da alcuni mesi, fino ad un anno.
Alcuni esempi di fillers biologici sono il collagene bovino, il collagene autologo, acido polilattico, l’endoplast; i fillers biologici hanno una durata limitata (media 3-4 mesi), ma esiste una variabilità di permanenza del filler nel derma, che varia da soggetto a soggetto.
La durata ad esempio sarà ulteriormente ridotta, in presenza di determinati comportamenti, come il fumo, l’assunzione di alcolici e superalcolici, abitudine a prolungate esposizioni al sole o frequente ricorso alle lampade abbronzanti.